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Viaggio MARZO 2018

Un pot-pourri di volti

 

Il 28 febbraio scorso sono partita da Mozzanica, destinazione Tururu (Brasile), per trascorrere un mese presso l’Associazione Amici del Brasile, vedere con i miei propri occhi il progetto e, magari, dare una mano.

I giorni sono volati via come il vento. Non però i ricordi, le sensazioni, le immagini che si sono fissate negli occhi, le persone incontrate… Tutto è ancora vivo nella mente e nel cuore. Anche – soprattutto – la tanta povertà, che mi ha colpito profondamente.

Ho trascorso molte giornate, assieme ai responsabili del progetto, a gestire, monitorare e migliorare le condizioni dei bambini, dei ragazzi e degli insegnanti. Tante sono state le ore impegnate, al fianco di Danila e Teresina, a incontrare gli insegnanti. Regolari e frequenti i corsi di formazione loro offerti, organizzati da Teresina. Interessantissimi i contenuti presentati, basati sulle più moderne teorie pedagogiche. Vivaci gli workshop di pratica. Più sono preparati, più hanno possibilità di trovare lavoro. Provvidenziali le borse di studio loro offerte.

 

Com’è la nostra sede? Ci si sta bene. Ma io ho sofferto per… la mancanza di acqua calda. Non ridete! Senz’acqua calda, non riesci a togliere dai vestiti la polvere, né dal corpo lo sporco e il grasso che ti si appiccicano addosso.

Avrei tante cose da raccontarvi. Ma come fare in così breve spazio? Mi rimane soltanto un consiglio che do a tutti: “Andate e vedete”. Solo così è possibile constatare come il piccolo seme di senapa seminato sta crescendo e diventando un albero.

Non posso, però, fare a meno di riferirvi l’impatto che il viaggio ha avuto su di me. Nelle scuole ho incontrato bambini e ragazzi sorridenti, con visini bellissimi. I loro occhi sono il pot-pourri dei colori della loro terra. Ti guardano con curiosità, con timidezza, ma anche con accoglienza. Sorridono loro e sorridi tu. Quando li vedi, pensi: «Sono felici!». Ti raccontano le loro storie, storie di vita, la loro vita. E ti dici: «I momenti trascorsi a scuola sono il loro angolo di paradiso». Lo stesso vale per gli insegnanti: tutti giovani, pieni di buona volontà e di speranza. Anche per loro la scuola è un piccolo Eden in un mondo segnato dalla povertà e, a volte, dalla disperazione e dalla mera sopravvivenza.

L’ultima scuola visitata è stata quella di Tururu, con 800 allievi. Avevo chiesto a Danila dove studiassero i “miei bambini”, il giorno della visita a Tururu mi ha detto: «Qui ci sono anche loro» Le ho risposto: «Non dirmi più chi sono». Perché? In quel momento, li ho sentiti tutti miei.

Anche voi, amici, sentiteli “tutti vostri”. Stanno bene. Nelle scuole da noi sostenute, tutti ricevono un pasto. Per tutti ci sono quaderni, libri, matite… e, soprattutto, un insegnante. Quindi, anche un futuro.

Li ho salutati tutti, con gli occhi pieni di commozione. Ho augurato loro una vita piena, con dentro i riflessi del cielo, acqua che rinfresca, una terra da amare, e un oceano che sa incantare.

Grazie, Danila, vulcano di idee, perché credi in questo progetto con tutta te stessa. Di te conservo una foto che considero un emblema degli “AADB”: tu che “porti” il poco che doniamo per il bene comune, in cammino con loro e in mezzo a loro. Grazie, Teresina, per il tuo impegno nelle scuole, e per avermi svelato il tuo “motto”: «Non posso chiedere agli altri di fare qualcosa, se non la faccio anche io con loro!». Grazie, cari “taxisti motorizzati”, che ci avete portato nelle varie comunità su strade a volte impossibili.

E grazie a voi tutti, Amici del Brasile. Il vostro impegno sta irrigando solchi aridi per farci crescere la vita.

 

Luisa De Angelis

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