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Viaggio AGOSTO 2016

Il 28 Luglio 2016 ho preso per la prima volta un aereo, ...

... nove ore di volo per realizzare il mio sogno: missione in Brasile.

Dopo mesi di preparativi ero prossima alla partenza, tutti mi chiedevano "Allora sei pronta?" - "E' tutto pronto ma io non ancora". Mi sono resa realmente conto di quello che stavo vivendo quando in aeroporto ho salutato mio fratello e sono salita sull'aereo con la mia compagna di viaggio a me quasi sconosciuta fino a quel momento. Agitatissima, emozionata e con un sacco di domande su quello che sarebbe successo, quasi incredula, ho pensato "Lo sto facendo davvero".

Arrivate a Fortaleza ci vengono a prendere e ci portano nella cittadina dove si trovava la nostra sede: Tururu. La presidente brasiliana dell'Associazione Amici del Brasile, che mi ha permesso di fare questo viaggio, e la responsabile italiana, ci hanno accolto e  raccontato la storia dell'associazione, i loro ideali, alcune usanze del posto che avremmo dovuto rispettare e quello che avremmo fatto in quei quindici giorni.

L'associazione gestisce dodici scuole in collaborazione con la prefettura, sparse nelle varie comunità, alcune poco distanti da Tururu, altre nei pressi di Fortaleza a due ore circa dalla nostra "base".

Inizialmente abbiamo partecipato alle riunioni tenute dalla presidente con i professori della scuola di Tururu; era iniziato il secondo semestre dell'anno scolastico e con l'arrivo di nuovi professori era necessario spiegare le linee guida del programma educativo. L'educazione scolastica è molto importante non solo per il sapere puramente scolastico, ma soprattutto per insegnare ai bambini il rispetto di ciò che hanno (soprattutto per l'acqua) ed avviarli a uno stile di vita sano che gli permetta in futuro di vivere dignitosamente, aiutandoli anche ad evitare di cadere nella criminalità giovanile ancora molto diffusa.

Ci è stato poi chiesto di preparare i generi alimentari, acquistati dall'associazione, da smistare nelle varie scuole per poter cucinare la merenda ai bambini. Ogni bambino iscritto a scuola ha diritto ad un pasto, questo è spesso l'unico motivo per il quale i genitori mandano i figli alle lezioni. Il giorno seguente sarebbero venuti degli addetti da ogni comunità a ritirare il pacco.

Abbiamo visitato le scuole, per raggiungerle non è mai stato semplice: le strade sono poco agevoli e quindi per percorrere un breve tratto spesso ci vuole molto tempo. Abbiamo incontrato i bambini,  incuriositi ci facevano molte domande e si divertivano nel vedere che noi non capivamo e tentavamo di rispondere in italiano. La cosa che più mi ha colpito è che, nonostante la loro evidente povertà, siano così felici di cio che hanno, anche di un pallone abbozzato con della corda e del tessuto, e per di più ti invitano a condividere con loro quel poco che possiedono. Non fanno distinzioni di nessun genere, per loro non hai difetti o mancanze, vai bene così come sei. Questo accade perchè anche nel mondo adulto fa parte del loro modo di essere, del loro modo di pensare, non si perdono nel pettegolezzo o nella critica, non danno valore alle cose materiali. 

Abituarsi al loro stile di vita non è stato facile nonostante noi vivessimo in un ambiente il più possibile confortevole. Il problema della mancanza di acqua è molto sentito, nessuno deve sprecarne o farne uso eccessivo. La maggior parte dei brasiliani, se non tutti, utilizzano regolarmente l'acqua piovana che raccolgono in cisterne esterne all'abitazione durante il periodo delle piogge; questo, unito alla mancanza di sistema fognario, provoca spesso malattie. Le strade, come dicevo prima, sono poco agevoli, solo quelle che uniscono cittadine più grandi sono asfaltate, le altre sono sterrate e molto dissestate, queste ultime durante la stagione delle piogge diventano dei fiumi d'acqua che rendono ancora più difficili gli spostamenti, la maggior parte della popolazione si muove a piedi o in moto.

L'esperienza è stata per me molto significativa e me ne sono resa conto solo al rientro in Italia. Ho capito d'avere molto di più di ciò di cui ho realmente bisogno e sono molto più consapevole di ciò che ha davvero importanza. 

 

Silvia                         

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