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Viaggio AGOSTO 2014

"10 Settembre 2014 - Non avremmo mai immaginato tempo fa...

 

...di trovarci a scrivere una relazione su un’esperienza come quella vissuta il mese scorso in Brasile, nei luoghi in cui opera l’Associazione Amici del Brasile. Nessuno di noi conosceva in maniera approfondita l’attività dell’AAdB e la fortuna ha voluto che ne prendessimo pienamente coscienza proprio intraprendendo questo viaggio. 

Ci auguriamo che da queste poche righe possa trasparire la realtà che abbiamo incontrato. Non sempre è facile, infatti, spiegare con semplici parole le impressioni, le esperienze, le sensazioni e i sentimenti che abbiamo portato con noi al ritorno in Italia. 

Il 31 luglio scorso siamo partiti per il Cearà. Il caso ha voluto che il nostro viaggio coincidesse con la celebrazione del ventesimo anniversario dell’AAdB Italia. In questa occasione i bambini di più comunità si ritrovavano in una scuola per ascoltare la storia dell’Associazione fin dalle sue origini e festeggiarne la ricorrenza. 

Ogni giorno abbiamo macinato chilometri, tra paesaggi naturali incontaminati e città segnate dal progresso, per raggiungere alcune delle scuole in cui è presente l’Associazione. Siamo stati catapultati in un mosaico di comunità diverse fra loro ma con un denominatore comune: 

l’ospitalità che ci è stata riservata. Le persone che abbiamo incontrato, infatti, hanno reso ancora più significativo il nostro viaggio.

E’ stato durante queste visite che abbiamo potuto cogliere le differenze tra le comunità, grazie anche a simpatiche recite nelle quali venivano messe in risalto usanze, canti e balli tradizionali, rappresentativi delle rispettive culture. Non è solo il colore della pelle a differenziare le persone, ma anche l’orgoglio di avere come antenati gli Indios d’America piuttosto che gli schiavi neri africani. A questo si aggiunge l’esperienza che ha segnato alcune comunità nel passato recente, come per esempio i Sem Terra. L’Associazione ha contribuito a salvaguardare le singole culture considerandole un patrimonio prezioso e non un limite.

Incontrare i bambini ha anche significato essere fatti partecipi dei loro sogni e della curiosità che li spinge a voler allargare i propri orizzonti, imparare nuove lingue, viaggiare anche se per ora solo con la fantasia. Anche in questo un po’ di merito va riconosciuto alla presenza dell’Associazione.

Due cose, in particolare ci hanno positivamente colpiti: una è stata quella di vedere come tutti nelle scuole, operatori e studenti, con i loro pregi e i loro difetti, con le loro potenzialità ed i loro limiti, siano valorizzati; l’altra è stata quella di constatare come per ogni singola comunità vengano soddisfatte le specifiche necessità progettando appositamente gli orari, i programmi, la attività e le strutture stesse.

Abbiamo ammirato la dedizione degli insegnanti, il loro interesse nel migliorarsi e come il loro lavoro di oggi permetta agli studenti maggiori opportunità domani. Questa è una delle prerogative del carisma dell’Associazione che abbiamo maggiormente apprezzato. Il progetto “Formare i formatori”, infatti, favorendo la crescita e la preparazione dei docenti attraverso la specializzazione con corsi universitari e con il “Caffè letterario”, facilita la trasmissione delle nozioni agli studenti. Ascoltando la lettura della storia dell’AAdB da parte delle maestre abbiamo potuto constatare l’efficacia del progetto. Questo è senz’altro il primo passo verso un miglioramento culturale generale.

Visitando le scuole in attività, in particolar modo quelle parificate, ci siamo resi conto del notevole impegno da parte dell’Associazione e dei suoi membri nella collaborazione con le istituzioni, dei risultati ottenuti attraverso di essa che vanno a vantaggio dei bambini, delle famiglie e delle comunità intere. Infatti è anche grazie al rapporto di complementarietà che si è instaurato tra le parti che viene mantenuta l’efficienza del sistema scolastico.

In questa esperienza siamo stati accompagnati da Terezinha e Danila. Vedendole all’opera nella loro quotidianità lavorativa, determinate e precise, abbiamo capito la necessità del dialogo e dello scambio continuo di informazioni tra l’Associazione Amici del Brasile e l’Associaçao Amigos do Brasil. A nostro avviso, solo con questo modo di agire è possibile conciliare necessità e possibilità. 

Ci teniamo, inoltre, a sottolineare l’ospitalità che ci è stata riservata, sia nella sede dell’Associazione, che abbiamo considerato come la nostra casa, sia nelle varie scuole che abbiamo visitato. In più di un’occasione ci sono state riservate, con spontaneità e discrezione, piccole attenzioni che lasciavano trasparire qualcosa di più grande e sincero. A volte il semplice condividere un mandarino è un gesto di accoglienza molto più autentico e immediato rispetto alla vacuità che si potrebbe nascondere dentro le parole di circostanza.

In tutte le strutture in cui siamo stati abbiamo visto come vengono ricordati tutti quelli che per il  Brasile sono stati portatori di bene. Ciò non si limita ad una targa appesa su una parete ma al ricordo sempre vivo delle persone che li hanno conosciuti.

Di tutto il viaggio, la cosa più emozionante è stata incontrare e ascoltare i bambini, i loro sogni e i loro grazie all’Associazione e ai suoi sostenitori.

A nostra volta ringraziamo per l’opportunità che ci è stata data e in modo speciale Danila e Terezinha, che con la loro attenzione nei nostri confronti ci hanno permesso di capire dettagliatamente l’opera dell’Associazione. 

Di ritorno da questa esperienza in quei posti dove tanto è stato fatto e tanto è ancora da fare, ci sentiamo di fare nostra la frase di Alexandra David-Neèl:

“chi viaggia senza incontrare l’altro non viaggia, si sposta”. 

 

Luca Bertini

Elia Bertuletti

Elena Boschiroli

Elisa Rasseghini

Paola Rasseghini

 

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