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Viaggio AGOSTO 2011

Anche quest'anno...

 

...ho avuto la fortuna e la possibilità di trascorrere due settimane a Tururu, a stretto contatto con le persone che lavorano nell'associazione brasiliana e ho potuto vedere gli importanti risultati ottenuti grazie all'impegno di questi anni: abbiamo visto il nuovo centro scolastico nel pieno della sua attività e le facce sorridenti dei bambini che ci hanno ringraziato per l'opportunità data, abbiamo stretto la mano - con molta commozione - ai 9 educatori che si sono laureati e incontrato coloro che si sono appena iscritti al nuovo corso universitario, abbiamo seguito da vicino la preparazione e organizzazione delle attività didattiche. Abbiamo anche visto le difficoltà che ancora esistono in alcune comunità per poter raggiungere la scuola a causa delle strade dissestate e dei pochi mezzi a disposizione. Dopo questa seconda esperienza, mi sono resa conto ancor di più che il mio sostegno non è indirizzato ad un unico bambino, ma alla sua classe, alla sua scuola e, per quello che è possibile, anche alla comunità in cui vive. Sarebbe ingiusto pensare che lui sia l'unico "privilegiato". Con il nostro piccolo aiuto contribuiamo a costruire un pezzetto del loro percorso affinché un giorno possano non avere più bisogno di noi perchè sicuri abbastanza per poter camminare con le loro gambe. Come disse Madre Teresa di Calcutta "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.

 

ROBERTA

 

Sostegno a distanza sì, ma... 

 

...di cento , mille bambini, anzi  di un intero progetto. Partendo da casa ero emozionata all’idea che avrei incontrato il ‘mio bambino” quello che mi era stato assegnato e da alcuni anni vedevo crescere nelle foto. Quel bambino che mi dava tanta soddisfazione...” sto concretamente facendo qualche cosa di buono e Mateus ne é il testimone, senza di me non potrebbe studiare”. 

Arrivata in Brasile, con tristezza apprendo che non potró conoscere personalmente Mateus....perché...

Mi spiegano  che li stiamo accompagnando verso un indipendenza e una responsabilizzazione che mal si accompagnamo con il far conoscere personalmente  il benefattore per  farli sentire eternamente grati a qualchuno. Sono coscienti che senza l’aiuto di tante persone sensibili, mosse  da un senso di giustizia e fraternitá questa opportunitá che stanno avendo non sarebbe possibile e loro unico obbligo é approfittarne appieno e dare  un  giorno, sempre che si trovino nella possibilità di farlo , loro stessi un’ opportunitá ad altri.......chissa dove chissa quando.

Ci viene spiegato che le visite nelle scuole, da parte degli amici dell associazione, avvengono nel rispetto delle attivitá quotidiane  in modo da poter vedere come realmente funziona il lavoro ,cogliendone i lati positivi e negativi, le scuole accolgono le visite con estrema naturalezza, con  la naturale allegria che contraddistingue il popolo brasiliano in generale e  i bambini  in particolare,  ma....senza eccessive distrazioni.

Mi accorgo solo la sera che, oggi abbiamo visitato la famosa Lina Bertolini !!! la scuola dove Mateus, il mio bambino,  frequenta il secondo anno; dopo aver conosciuto la struttura, le insegnanti , la direzione, partecipato alla ricreazione dei bambini e alla “merenda” , che solo ora mi accorgo essere  un  vero pasto e non la nostra merendina, stordita dalle grida allegre dei 350 bambini del turno del mattino, e dalle domande curiose e travolgenti dei bambini piú disinvolti, salvata dal suono della Campanella che in pochi minuti é riuscita a trasformare quell’ enorme spazio da un fiume in piena in un giardino di pace e tranquillità siamo anche entrate in tre classi e ....accidenti....una di quelle era próprio la classe di Mateus.

Presa dall’ emozione del momento, dalla vista di tanta allegria, tanta diversitá di bambini piú o meno carini, simpatici, intelligenti o bisognosi ma tutti bambini, bambini che ripetevano fino a tre volte il piatto di “uma” ,  improbabile zuppa di riso e spaghetti con verdure e soia e  bambini con un sacchetto di pseudo patatine in mano, bambini con una divisa lacera e ciabattine infradito passate di misura o con stivaletti di... HelloKitty (mio Dio dove ci porterá questa globalizzazione) mi sono dimenticata del mio obiettivo, parlare e fare una foto con Mateus.

Cosa  avrebbe portato questa conoscenza diretta di Mateus, come sarebbe stata...

Ciao io sono la tua Madrina, mi avrebbe guardato um po stranito, sarebbe aumentato il mio piacere di sentirmi buona....  o forse anch io mi sarei sentita in imbarazzo...

Sarebbe servito alla sua crescita, a rafforzare la sua autostima... come l’ avrebbero presa  gli altri 24 alunni della classe....

Nei giorni successivi  visitiamo le altre scuole sostenute dall’ associazione, da quelle piu grosse come Uruburetama a quelle piu piccole, quasi minuscole delle comunitá, un  altro pensiero mi  colpisce vedendo i bambini nelle scuole, tutti ben  sistemati e puliti, ....quasi tutti, c’é sempre l´eccezione, le scuole pulite ed ordinate, nella maggior parte dei casi in contrasto con le case ed i loro abitanti incontrati nel cammino.

Un altra domanda  si presenta alla mente, come scegliere chi aiutare?... Mateus forse non é il piú bisognoso fra questi bambini ma come tutti loro ha il diritto di avere un occasione nella vita, una buona educazione, la sicurezza di un pasto al giorno e un  ambiente confortevole e amoroso, così da poter avere la possibilitá di diventare un cittadino migliore e fare la differenza per la própria comunitá.

Mi fermo a pensare  poi alle difficolta tecniche, di gestione, ci mostrano il programma dove sono inseriti tutti i dati dei bambini, il loro storico, le loro valutazioni.

Fare le foto a tutti i bambini, tutti gli anni, schedarli, registrali, fargli scrivere le letterine di auguri, abbinare il tutto alla persona giusta. Anch’io, prima, mi lamentavo se non ricevevo puntualmente la foto.

Sono felice di far parte di questo progetto, il mio sostegno unito a quello di molte altre persone sta facendo la differenza  per  piú di 1400 bimbi. Sono felice di sapere che con ’’soli’’ 200 euro all’ anno non sto aiutando solo Mateus ma sto sostenendo un arduo progetto di Educazione,  perché questa opportunitá continui ad essere possibile  per 1400 bambini che si intercambiano con il tempo, per  le loro insegnanti,per  i collaboratori, per le famiglie e le comunitá , per un sogno di Indipendenza edignitá cominciato gia molti anni fa e che sta dando buoni frutti anche se ancora necessita  di aiuto per far si che un futuro differente sia  possibile.

E´accompagnando il lavoro da vicino, facendo la stessa vita delle persone in prima línea in questo lavoro che si capiscono tante cose, le strade sono spesso impraticabili, i bambini  abitano distanti e devono fare parecchia strada,  sotto pioggia o sole equatoriali, per raggiungere la scuola, e a volte non ce la fanno, e allora per quell’anno la foto di Ivanilde o di Nelson  non c’è. Ma che importa .....

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