Ente morale - in aiuto alle povertà emergenti del nostro tempo
Educazione ambientale
Uruburetama, 2006
Organismo locale beneficiario:
Scuola EEIF Francesco e Selene Peternazzi
€ 920,00
Importo complessivo:
100%
Autofinanziamento:
Associação Amigos do Brasil
Insegnante volontario della comunità di Uruburetama
Collaborazioni:
Settori prevalenti delle attività contemplate nell’iniziativa:
Educazione
![](https://static.wixstatic.com/media/1170aa_7a4acc8d261f4b95b939fac5d25ec2d6~mv2_d_2288_1712_s_2.jpg/v1/fill/w_352,h_260,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/1170aa_7a4acc8d261f4b95b939fac5d25ec2d6~mv2_d_2288_1712_s_2.jpg)
Obiettivo specifico:
Realizzazione di un orto-modello che ci consente di parlare di:
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Rispetto della natura, con raccolta differenziata e riutilizzo degli scarti alimentari e non.
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Modificare le pratiche alimentari dei bambini abituandoli ad inserire nuovi sapori.
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Insegnare loro pratiche per coltivare alimenti sgravando parzialmente le spese mensili destinate all’alimentazione.
Descrizione dell’iniziativa:
Nella scuola di Uruburetama che si trova in un quartiere con caratteristiche di favela, il problema del degrado ambientale è molto presente e ben visibile. Avendo a disposizione una grande area, è stato ricavato uno spazio da adibire ad orto. Un insegnante spiega, lavorando con gli alunni, come si impianta e cura un orto, producendo verdura e frutta che viene utilizzata nella mensa scolastica. Si lavora inoltre sulla raccolta differenziata, insistendo sull’importanza di non disperdere ed inquinare l’acqua e conservare un ambiente pulito.
Attività di competenza dell’Associazione:
Fornitura di una cisterna da 2000 litri, di sementi e attrezzatura.
Risultati ottenuti:
Il progetto ci ha consentito di lavorare temi come:
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Rispetto della natura, con raccolta differenziata e riutilizzo degli scarti che attualmente viene effettuata in tutte le nostre strutture
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Si sono modificate le pratiche alimentari dei bambini che si stanno abituando ad apprezzare i nuovi sapori.
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Sono stati creati orti in tutte le nostre scuole ed alcuni bambini hanno ripetuto l’esperienza anche a casa.