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Mission Possible

1ª PARTE
Dicembre 2013 - Gennaio 2014

Dinamico e coinvolgente Alex Zappala’, responsabile nazionale di Missio Giovani, ci ha accompagnato in un viaggio nel mondo della missione con uno stile giovane e attivo ricordandoci che il mondo è sempre in movimento e la missione pure.

 

Punti essenziali emersi nelle tre tappe:


MISSIONE TRA IL FARE E L’ESSERE - La nostra terra di Missione è l’altro che abbiamo accanto ogni giorno. Possiamo quindi affermare che la missione è incontro con l’Altro, dono per l’Altro, cammino nell’Altro. Quando si cammina insieme all’Altro non bisogna rimanere in superficie, non basta accontentarsi di ciò che emerge a prima vista; occorre uscire dalla logica del fare e intraprendere la cultura dell’essere, occorre scendere in profondità.


SULLE STRADE DEL MONDO, FASCINO E SFIDA - La sfida è aprirsi alla musica profonda della vita e osare la danza, anche se si può sbagliare qualche passo. Come dice papa Francesco: ” … meglio sbagliare nella danza che restare fermi per paura!...”.
Prendiamo il largo sulle strade del mondo, la strada comincia proprio sotto casa nostra e non siamo noi a scegliere chi e cosa incontreremo ma siamo noi a scegliere se dargli attenzione o ignorarla.
Non dobbiamo temere di sbagliare, impariamo ad accettare le sconfitte continuando a camminare “..fino agli estremi confini della terra,… fino agli estremi confini del nostro cuore”.


MISSIONE A/R - La missione è andata e ritorno.. è uscire da noi stessi e andare verso l’altro. Partendo dal sogno di Dio, dal desiderio di realizzare questo sogno e trasformarlo in progetto, senza temere il fallimento. Per ben progettare dobbiamo tener sempre ben presente che donare non è svuotarsi le tasche per i poveri ma vestire i loro panni, guardare la vita dal loro punto di vista e condividere quella vita, progettando insieme il modo per migliorarla. Lasciamoci contagiare e contagiamo l’altro, lasciando che piano piano, le esperienze e gli incontri ci cambino e ci facciano crescere. Possiamo scegliere di essere dei bellissimi bonsai esteticamente perfetti ma praticamente inutili o diventare delle enormi querce e scegliere di dare ombra e di essere abitati da chi ci incrocia sul proprio cammino. In un mondo che cambia rapidamente dobbiamo essere sempre pronti a riprogettare, cambiando sostanzialmente il metodo dell’annuncio ma non la sostanza.

2ª PARTE

Febbraio - Aprile 2014

Don Bruno Bignami docente presso il Seminario Vescovile “S.Maria della Pace” e Presidente della “Fondazione don Primo Mazzolari” di Bozzolo (MN), alla nostra richiesta di aiuto per comprendere meglio il ruolo l’impegno sociale della Chiesa nel mondo, si è reso subito disponibile, perché come noi ritiene che la Formazione sia la strada da seguire per poter rispondere e saper interpretare le situazioni di necessità del presente.
Don Bruno nel percorso ha illustrato il ruolo specifico della Dottrina Sociale della chiesa, che è quello di interpretare il valore morale delle attività sociali e di offrire dei principi guida conformi alla visione evangelica.
La sua attualità deriva dallo stesso Vangelo, Cristo è sempre presente, e non dimentichiamo che la Dottrina Sociale della Chiesa è un “annuncio di Cristo”.
La sapienza dello stesso Dio ha scelto di portare la salvezza nel mondo non dall’esterno, ma dall’interno dell’uomo, dal cuore dell’uomo. Dio ha scelto la via dell’uomo.
Di fronte alla globalizzazione la chiesa non manca di ricondurla alla responsabilità umane, invitando a considerarla come una opportunità che va ordinata moralmente.


Due sono gli impegni attuali e urgenti della Dottrina Sociale:

• commentare che nessun fatto sociale, di tipo materiale si spiega con motivazioni materiali (es.: la crisi economica di oggi non è solo crisi finanziaria , ma è mancanza di valori);
• aprire gli spazi nelle relazioni sociali alla carità e all’amore.


Con la presenza e l’azione dello Spirito Santo, Papa Francesco insiste perché "diventiamo discepoli missionari che possono e devono testimoniare, con le parole ma soprattutto con la vita, il Vangelo della gioia. Dobbiamo uscire dalle nostre comodità e avere la forza di raggiungere i poveri, le periferie che hanno estremamente bisogno della luce del Vangelo".
Tutta la chiesa è invitata da Papa Francesco "ad avere il coraggio della missione ed invita tutti i credenti a mettersi in gioco con coraggio".
L’opzione preferenziale per gli sventurati non è una novità nella tradizione della Chiesa; questa non è un’aggiunta all’esperienza di fede cristiana, bensì è la sua coerente conseguenza, il suo ambito necessario per viverla in pienezza.
Nell’Evangelli Gaudium di Papa Francesco l’inclusione sociale dei poveri diventa la prospettiva stessa del nostro vivere in società. Un grande sguardo sui poveri, a partire dai poveri evangelicamente intesi, sarà di grande aiuto per tutti noi.

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