top of page

Guardo alto 2016

Noi non siamo né il centro, né la periferia, ma parte di un mondo in profonda trasformazione, dilaniato da  conflitti, percorso da migrazioni epocali che stanno cambiando la nostra vita. E’ giusto a un certo punto fermarsi, farsi qualche domanda e abbozzare qualche risposta.

E’ stato alla luce di queste riflessioni che l’Associazione “Amici del Brasile”, insieme alle diocesi di Crema e Cremona ha pensato di dar vita a questo progetto formativo.

 

Il primo incontro, tenuto  da don Paolo Cugini, sacerdote “fidei donum” per quattordici anni nello stato di Bahia (Brasile) e attualmente animatore del Centro Missionario di Reggio Emilia,  è stato una completa relazione sulla Chiesa e l’evoluzione socio politica degli ultimi trent’anni del Sud America e, in particolare, del Brasile. Dalla creazione della Conferenza Episcopale Continentale, alla nascita delle Comunità di Base e della Teologia della Liberazione; dalle esperienze dei Sem Terra, alla presa del potere del Partito dei Lavoratori (PT); dal boom economico alla attuale crisi.

 

Il secondo incontro, condotto da Raffaele Masto, giornalista di Radio Popolare, da sempre conoscitore esperto ed appassionato del continente africano, ha affrontato il caso della Repubblica Democratica del Congo nel contesto dell’Africa. Questo paese africano possiede un sottosuolo estremamente ricco di materie prime, dall’oro ai diamanti, dal petrolio alle terre rare tanto necessarie all’industria tecnologica. Tale ricchezza, invece che andare a beneficio della popolazione locale, viene sfruttata dalle multinazionali. Le uniche scelte per i giovani sono perciò combattere nelle innumerevoli milizie oppure accettare la schiavitù delle miniere. “Come sarà ricordato il nostro secolo?” Dice Masto “come quello in cui solo formalmente è stata abolita la schiavitù!”. Ma da questa situazione paradossale diffusa in tutta l’Africa, anche noi traiamo vantaggio beneficiando delle  materie prime ad un prezzo stracciato.

 

Il terzo incontro ha avuto come relatore padre Giulio Albanese, comboniano, giornalista, scrittore e direttore della stampa della Fondazione Missio nonché di tutte le riviste che fanno capo al PIME. Il suo compito è stato quello di spiegare come il mondo d’oggi sia dominato da un “pensiero debole” che tende alla semplificazione, non si fa più domande e rifiuta la riflessione sempre più necessaria per discernere la complessità attuale. Ha poi affrontato il tema della globalizzazione, oggi in crisi perché non governata e lasciata senza regole. Ha inoltre  illustrato come  il mondo sia attualmente governato dalla finanza e da quello ShadowBanking  (movimenti bancari nascosti) che muove 750 miliardi di dollari, cioè 15 volte il PIL del mondo e ha sottolineato che oggi 62 persone (sessantadue!) detengono una ricchezza pari a quella di metà del pianeta! La risposta? “Non smettere di informarsi, leggere, non fermarsi alla informazione ufficiale: informarsi è un dovere; essere informati è un diritto. Il RESTO E’ DITTATURA. Essere GLOCAL:  avere una visione globale, agire localmente.”

 

…..E NOI DOVE CI COLLOCHIAMO?

Animatrice di quest’ultimo incontro è stata Maria Soave Buscemi, biblista da oltre vent’anni e missionaria laica fidei donum in Brasile. A lei il compito non tanto di trovare soluzioni, quanto di aiutarci ad imboccare quei cammini che ci permettono di essere “Chiesa in uscita”.

bottom of page